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funzionamento del vaso d'espansione

Vaso d’espansione   Il vaso di espansione chiuso a membrana (diaframma) è costituito   da un contenitore chiuso suddiviso in due par...

sabato 17 marzo 2012

funzionamento del vaso d'espansione



Vaso d’espansione 
Il vaso di espansione chiuso a membrana (diaframma) è costituito 
da un contenitore chiuso suddiviso in due parti da una membrana 
che separa l’acqua dal gas (in genere azoto) e che agisce da 
compensatore della dilatazione. 
A seguito dell’incremento di temperatura, nel vaso si produce un 
aumento di pressione rispetto al valore di precarica a freddo 
, fino a raggiungere il valore corrispondente alla massima 
dilatazione. 
Autoclave 
Il principio di funzionamento degli autoclavi è il seguente. 
La pompa, su sollecitazione del pressostato, si avvia ed il vaso 
comincia a riempirsi. Quando la pressione raggiunge il valore di 
taratura la pompa si arresta: il vaso è alla sua massima capacità. 
In caso di richiesta d’acqua dall’utenza, la pressione viene 
gradualmente restituita all’impianto nel periodo che intercorre tra 
l’attivazione e la disattivazione delle pompe. 

il vaso d'espansione della caldaia


I vasi d'espansione sono dei dispositivi atti alla compensazione 
dell'aumento di volume dell'acqua dovuto all'innalzamento della 
temperatura della stessa, sia negli impianti di riscaldamento che in 
quelli di produzione di acqua calda sanitaria. 
Essi vengono utilizzati anche come autoclavi negli impianti di 
distribuzione idrosanitari. 

giovedì 15 marzo 2012

Efficienza energetica, 
 è possibile risparmiare da un minimo del 10% fino al 40% e oltre nei casi delle maggiori inefficienze
 il riscaldamento e una delle spese che incidono sulla bolletta condominiale.
Se la stima può sembrare esagerata, basti pensare che il passaggio da un sistema «centralizzato» a uno di termoregolazione e contabilizzazione individuale del calore può portare a un risparmio medio del 25-30% sulle spese di riscaldamento, che incidono in genere per il 40% o più del bilancio condominiale. Se oltre al montaggio delle valvole termostatiche ai caloriferi si decide di cambiare anche la caldaia e fare interventi di coibentazione, poi, i risparmi aumentano fino a dimezzare le spese, almeno per chi è disposto a limitare le ore di utilizzo dell'impianto e ad avere in casa temperature attorno ai 20 gradi. Sul totale delle spese, quindi, solo il risparmio sulla voce riscaldamento può incidere per una media del 15 per cento.

lunedì 12 marzo 2012

lunedì 5 marzo 2012

Gli scambiatori di caldaie. Una caldaia e costruita con un scambiatore primario e un scambiatore secondario o sanitario.Quando la caldaia e in funzione parte la pompa e subito dopo il bruciatore che serve per scaldare l'acqua che la pompa trascina sul scambiatore primario,che a seconda delle necessità scalda i termosifoni e con la deviatrice scalda l'acqua per i rubinetti detti sanitari,con il scambiatore a piastra o boilers di accumolo acqua.

venerdì 2 marzo 2012

La vita della caldaia è strettamente legata alle condizioni impiantistiche, per questo è opportuno operare affinché le condizioni iniziali dell’impianto siano ottimali. Per esempio, l’installazione della caldaia deve prevedere un accurato lavaggio dell’impianto riscaldamento al fine di rimuovere eventuali residui di lavorazione o di sedimentazione, che potrebbero comprometterne il buon funzionamento. Inoltre, è opportuno provvedere il collegamento del collettore, posto nella parte inferiore della caldaia, ad un adeguato sistema di scarico per l’evacuazione di eventuali fluidi (condensa, scarico valvola, sicurezza, eccetera), utilizzando il tubo di gomma a corredo. La dima, anch’essa a corredo, offre un’agevole guida in fase di posizionamento delle tubazioni per il collegamento idraulico della caldaia all’impianto. Per una ottimizzazione nella gestione della temperatura impianto e ambiente, si consiglia

lunedì 27 febbraio 2012

Se volete un chiarimento da un esperto di come funziona una caldaia di nuove tecnologia vedi
FUNZIONAMENTO DELLA CALDAIA,per avere una nuova tecnologia della caldaia una azienda italiana avuto un riconoscimento europeo e finaziamento di come ridurre i consumi del 40% con un sistema con Le pompe di calore con ciclo ad assorbimento, alimentate a gas e energie rinnovabili,sono la perfetta sintesi di ricerca all’avanguardia e di capacità di progettazione e produzione a basso impatto ambientale. La tecnologia dell’assorbimento ad acqua-ammoniaca, sviluppata con successo da Robur per la produzione dei refrigeratori d’acqua, si estende oggi anche alla produzione di energia termica, attraverso la realizzazione di pompe di calore con efficienze energetiche ineguagliabili fino al 40% superiori alle migliori caldaie a gas oggi disponibili sul mercato. Con questo funzionamento le caldaie sono delle pompe di calore ad assorbimento GAHP è un‘apparecchiatura termodinamica atta a trasferire calore da sorgenti termiche a bassa temperatura a sottosistemi di riscaldamento elevando il livello termico dell’energia prelevata. Rispetto al classico ciclo frigorifero delle macchine elettriche derivato dal ciclo teorico di Carnot, il sistema adottato nell’assorbimento differisce per l’introduzione delle fasi di generazione e assorbimento in luogo della compressione. A valle della generazione seguono una condensazione ed un’evaporazione al cui termine si aggiunge l’assorbimento del fluido refrigerante nel fluido assorbente con forte sviluppo di calore. La fase di generazione di fatto è costituita dalla separazione per evaporazione dell’ammoniaca dall’acqua mediante l’apporto termico di una fiamma, ed è preceduta da una serie di scambi termici di pre-riscaldo della soluzione in ingresso al generatore. La fase d’assorbimento è costituita da una reazione chimica esotermica dovuta alle caratteristiche chimico fisiche dei due composti utilizzati e dalle proprietà del processo che governa la loro miscela.

domenica 26 febbraio 2012

QUANDO LA CALDIA PERDE ACQUA. DI SOLITO UNA PERDITA DI ACQUA IN CALDAIA LA CAUSA E DOVUTA AL VASO D'ESPANSIONE SGONFIO ,L'ACQUA DALLA CALDAIA VIENE FUORI DALLA VALVOLA DI SICUREZZA CHE SI TROVA DI SOLITO SOTTO LA CALDAIA.PER EVITARE QUESTA PERDITA BISOGNA SVUOTARE L'IMPIANTO DA UN RADIATORE,PORTARE LA PRESSIONE A ZERO E GONFIARE IL VASO D'ESPANSIONE CHE SI TROVA DIETRO LA CALDAIA E GONFIARLO FINO A 1 BAR.SE VUOI GUARDO UN POST SOTTO DOVE E DESCRITTO COME FARE.

venerdì 24 febbraio 2012

Per chi vuole informazione di come si ottiene un patentino per conduzione impianti termici,basta andare su questo link.http://www.youtube.com/watch?v=iNDYfqSOcfA&feature=related.per avere una idea di come funziona una centrale termica o una Caldaia domestica qui si possono conoscere come la materia sia lunga e complicata, per tanto non fidatevi dai fai da tè del giorno che possono solo causare dei danni a voi e vostri cari.Le caldaie sono molto delicati per chi nonb conosce il mestiere e non ha i requisiti come il patentino.

martedì 21 febbraio 2012

L’acqua è un elemento indispensabile alla vita ed è quindi doveroso prestare la dovuta attenzione alla sua qualità, ma anche alla protezione dell’impianto. Infatti l’impianto idraulico dell’acqua di casa, per scopi sanitari e di consumo, necessita di manutenzione, come ogni altro impianto. Per effetto dei rigidi controlli che vengono effettuati alla fonte, l’acqua distribuita dall’acquedotto è garantita in termini di potabilità, quindi è destinata al consumo umano, può essere bevuta e utilizzata per scopi igienico-alimentari. Questa condizione può però modificarsi nel corso del tragitto tra la centrale di distribuzione e l’utenza finale, per la possibile contaminazione determinata da disincrostazioni delle tubazioni metalliche, dalla formazione e distacco di ossidi metallici, dall’ingresso di sabbia, terriccio e altre sostanze solide imprevedibili. È quindi consigliabile adottare delle soluzioni che ne possano migliorare la qualità, sia in termini di aspetto, sapore e per ridurre o eliminare il problema del calcare e delle corrosioni.
IMPIANTI A GAS. La caldaia camera aperta detta anche tipo "B",necessità aria nel locale d'installazione con dei fori di ventilazione permanente dimensionata in base alla potenza termica della caldaia in locale come cucina si somma il piano cottura a gas. E vietata l'installazione nei locale bagno,camera da letto, garage,box,e parti comuni.Importante che non esistono camini o stufe a legna nei locali adiacenti.La caldaia camera aperta e fondamentale che il camino sia dimensionato per avere un tiraggio minimo di 3,0 hpa.Consiglio sempre di cambiarla se ce la possibilità con una caldaia camera stagna.

domenica 19 febbraio 2012

La manutenzione delle stufe a legna o pellet. La manutenzione è importante per mantenere in buona efficienza l’apparecchio. Tutte le operazioni di pulizia e manutenzione vanno fatte a fuoco spento e con l’apparecchio freddo. La frequenza della manutenzione di un apparecchio alimentato a legna o pellet dipende dall’uso, in genere ogni giorno va svuotato il cassetto della cenere. Per la manutenzione ordinaria è necessario pulire il braciere e la camera di combustione da cenere, fuliggine e residui della combustione, facendo attenzione a eventuali fori tappati o incrostazioni. Va anche pulito regolarmente il vetro ceramico con sostanze sgrassanti. Una volta all’anno è consigliabile far eseguire una manutenzione più completa, pulendo anche la camera dei fumi, controllando la tenuta della guarnizione del vetro, il sistema di ventilazione e controllando la canna fumaria e il condotto di scarico.
La sicurezza delle stufe a legna la prima regola e: La canna fumaria per l’espulsione dei fumi è molto importante e va dimensionata in base al tipo e alla potenza dell’apparecchio. I fumi possono essere espulsi in modo naturale o forzato: nel primo caso il fumo esce dalla canna fumaria per il moto ascensionale naturale, nell’espulsione forzata nell’apparecchio è installata una ventola che, collegata alla canna fumaria, evacua all’esterno i fumi prodotti dalla combustione. Una presa d’aria esterna è necessaria per immettere aria ricca di ossigeno all’interno del focolare ed evitare che l’aria per la combustione venga prelevata dall’ambiente in cui è posizionato l’apparecchio. Il dimensionamento va calcolato in base alla potenza del generatore di calore e all’ambiente.

sabato 18 febbraio 2012

Se lo stato vorrebbe il bene del proprio territorio La soluzione sarebbe le case passive. Nate in Svezia, le case passive sono diffuse principalmente in Germania, Austria e Olanda e altri paesi nord-europei. In Austria, a partire dal 2015, la casa passiva sarà lo standard prescritto per tutti gli edifici. Nella regione austriaca del Vorarlberg è obbligatoria già dal 1º gennaio 2007. L’istituto di case passive tedesco PHI (Darmstadt) considera una costruzione passiva se questa soddisfa i seguenti requisiti (quantitativi): • fabbisogno energetico utile richiesto per il riscaldamento ≤ 15 kWh/(m²a) • c a r i c o t e r m i c o i n v e r n a l e ≤ 10 W/m²
Quando vale la nostra terra? Lo spirito della Legge intende, infatti, richiamare gli addetti ai lavori a un onesto senso di responsabilità, perché le conseguenze dello spreco energetico e dell’inquinamento che ne deriva stanno distruggendo il nostro pianeta. L’ambiente va salvaguardato e protetto con estremo, individuale senso di responsabilità. Il nostro futuro non può e non deve dipendere solo da una Legge, ma soprattutto da una coerente inversione di tendenza nel comportamento degli addetti ai lavori, da un sincero cambio di prospettiva nell’intervento edile, in altre parole, da un nuovo e più saggio modo di costruire. Bruciare sperperando le risorse della nostra Terra è uno spreco inutile di denaro, un danno per noi, e un disastro per i nostri f
CALDAIE IN BLOCCHO In questi giorni la neve a portato molti blocchi alle caldaie.Il 90% dei blocchi delle caldaie e dovuto a congelamento della griglia aspirazione o il comiglioli pieni di neve.Adesso passato questo maltempo, i problemi sono alla pressione della caldaia,il funzionamento caldaia e pregiudicato dalla temperatura fredda del'aria che entra nella aspirazione e si possa creare condensa nei tubicini del pressostato dei fumi.Le caldaie Biasi o berretta sono quelli più soggette.La caldaia condensazione e la più affidabile.

mercoledì 1 febbraio 2012



QUESTO SISTEMA PER ESSERE AUTONOMO DA EVENTUALI CRISI DEL PETROLIO

ll sistema  permette di ottenere un 
impianto di riscaldamento che sfrutta al 100% risorse 
rinnovabili come la legna e il pellet. Il sistema è costituito 
da un termocamino o una termostufa che, in modo autonomo, riscaldano tutta l‘abitazione e producono acqua 
calda sanitaria per la famiglia. Il termocamino o la termostufa possono essere inseriti sia in impianti tradizionali 
con termosifoni sia in impianti a bassa temperatura, ad 
esempio a pavimento o a zoccolino. La flessibilità del 
sistema permette di collegare in parallelo all’impianto 
un’eventuale caldaia pre-esistente. L’impianto idraulico 
prevede che il termocamino o la termostufa siano collegati in parallelo a pannelli solari altamente selettivi, in 
grado di sfruttare l’energia termica proveniente dal sole, 
e a un accumulatore. Questo è un serbatoio ben coibentato per la produzione e l’accumulo di acqua calda per 
il riscaldamento e sanitaria. Inoltre, l’accumulatore è in 
grado di conservare le calorie generate dalle diverse fonti 
di calore e ridistribuirle in modo costante anche quando 
il termocamino è spento.


Il modulo permette di ottenere maggiore efficienza 
del sistema e risparmio sui consumi?


Un impianto di riscaldamento centralizzato dotato di moduli di 
contabilizzazione rappresenta la sintesi ottimale tra i vantaggi dati da un 
sistema centralizzato tradizionale e quelli tipici di un impianto autonomo. 
Questo perché la scelta di un’unica caldaia di grande potenza garantisce, 
in genere, rendimenti maggiori rispetto alla somma di più caldaie di 
piccole dimensioni, con maggiore efficienza e diminuzione delle spese. Un 
impianto centralizzato dotato di contabilizzazione contribuisce al risparmio 
energetico anche per un fattore psicologico: 

Cosa si intende per modulo di contabilizzazione?
Si tratta di un dispositivo idraulico da installare in un impianto di 
riscaldamento centralizzato che permette di determinare, per mezzo di 
strumenti di misura certifi cati, gli effettivi consumi energetici di ogni singola 
unità abitativa. Ma permette anche di contabilizzare la quantità di acqua 
sanitaria fredda e calda utilizzata. Questi dati permettono di effettuare 
una corretta ripartizione delle spese condominiali di riscaldamento, in base 
all’energia realmente prelevata dal circuito primario. Inoltre il sistema 
consente la completa autonomia gestionale, poichè ogni condomino può 
autonomamente decidere l’accensione, spegnimento e impostazione della 
temperatura di ambiente sul proprio termostato limitatamente al sistema di 
riscaldamento di pertinenza.
È obbligatorio installare il modulo? Cosa prevede 
la normativa?
La contabilizzazione è stata considerata già nelle Direttive Europee 
91/565/CEE e 93/76/CEE con il fi ne di migliorare l’effi cienza energetica 
e fare in modo che gli stati membri adottassero la ripartizione delle spese 
secondo i consumi delle singole utenze.
In Italia, a partire dalla Legge 10/91 e dai successivi D.P.R. 412/93 
e D.P.R. 551/99 che trattano di risparmio energetico, si è introdotto 
un sistema che prevede l’installazione obbligatoria di sistemi di 
contabilizzazione. Alcune regioni, recependo le direttive nazionali, hanno 
emanato normative che meglio specifi cano l’adozione del sistema: il 
Piemonte è stata la prima e ha stabilito che entro settembre 2012 tutti i 
condomini dovranno essere dotati di contabilizzazione.

lunedì 30 gennaio 2012


SE VOLETE PROPRIO RISPARMIARE E SICURI DI STARE SEMPRE AL CALDO LA CALDAIA A PELLET O LEGNA .

 Oltre 900.000 famiglie utilizzano il pellet per scaldarsi. Ma se il pellet rappresenta una soluzio­ne economica e rispettosa dell'am­biente, a volte non soddisfa appieno le esigenze di riscaldamento della famiglie. Ecco allora che possiamo pensare ad un utilizzo di una caldaia
a pellet integrato con pannelli solari per la produzione di acqua calda. Le caldaie a pellet stanno conqui­stando crescenti fette di mercato, grazie alla semplicità di utilizzo ed agli alti rendimenti, che spesso su­perano il 90%. Queste caldaie pos­sono facilmente sostituire la vecchia caldaia a gas o a gasolio con piccoli interventi sull'impianto termoidrau-
lico esistente.

Il modulo permette di ottenere maggiore efficienza 
del sistema e risparmio sui consumi?
Un impianto di riscaldamento centralizzato dotato di moduli di 
contabilizzazione rappresenta la sintesi ottimale tra i vantaggi dati da un 
sistema centralizzato tradizionale e quelli tipici di un impianto autonomo. 
Questo perché la scelta di un’unica caldaia di grande potenza garantisce, 
in genere, rendimenti maggiori rispetto alla somma di più caldaie di 
piccole dimensioni, con maggiore effi cienza e diminuzione delle spese. Un 
impianto centralizzato dotato di contabilizzazione contribuisce al risparmio 
energetico anche per un fattore psicologico: 
La gamma di taglie presenti sul mer­cato poi soddisfa tutte le esigenze di calore per qualsiasi tipo di utenza: dalle caldaie da 25 kW per il riscal­damento in una villetta familiare fino a impianti di grande taglia (an­che 1000 kW) in grado di riscaldare edifici di grandi dimensioni, aziende o piccole reti di teleriscaldamento.
Le moderne caldaie a pellet hanno risolto completamente il problema legato all'alimentazione del com-bustibile grazie alia completa auto-mazione del sistema di carica dello stesso. II pellet pud essere imma-gazzinato in un apposito serbatoio o in un silo oppure in un deposito dedicato, da cui viene prelevato ed immesso in caldaia mediante un estrattore pneumatico o una co-clea.
Un'altra soluzione, ideale per chi intende utilizzare il pellet senza so-stituire una caldaia a gas o gasolio gia presente, e quella di applicare un apposito bruciatore a pellet nella parte anteriore della caldaia.

Come Funziona
II funzionamento delle caldaie a pellet, e garantito da un micropro-cessore che assicura un'alta qualita della combustione oltre che regola-re I'ingresso del combustibile nella camera di combustione ed ottimiz-za quantita di aria comburente. La potenza della caldaia viene modu-lata in automatico, evitando conti­nue accensioni e spegnimenti della caldaia, e mantenendo rendimenti molto elevati.
II sistema di post-cornbustione poi consente di ottenere un'elevata effi-cienza e una drastica riduzione delle polveri sottili. L'efficacia del proces-so di combustione comporta una bassissima quantita di cenere resi­dua, circa lo 0,5% del peso del pellet che può essere espulsa ed immagazzinata in automatico in appositi contenitori chiusi. Queste caratteristiche di semplicita d'uso e di completa automazione conferiscono agli impianti di riscal-damento a pellets un livello di com­fort notevole.

Sicurezza
L'elemento qualificante per la si­curezza di una caldaia a pellets e costituito da? dispositivi contro il ri-torno di fiamma dal bruciatore ver­so il serbatoio. Ci sono sistemi che prevedono serrande tagliafiamma o valvole stellari, o la caduta del pellet tra la coclea e la caldaia, in un appo-sito tubo flessibile, scongiurando ogni rischio di incendio.
Integrazione col solare termico Tutti questi vantaggi derivanti dalla migliore efficienza e dal rendimen-to delle moderne caldaie a pellet, possono essere ancor di piu miglio-rate integrando un impianto solare termico. Consiste nel’ installazione di un serbatoio d'accumulo dell'ac-qua calda, sia per I'acqua sanitaria che per il riscaldamento, oltre che ad uno o piu pannelli solari. Avremo cosl un notevole vantaggio econo-mico. II serbatoio d'accumulo, obbli-gatorio per questo tipo di impianto, e utile per avere acqua calda anche dopo molte ore che la caldaie e stata spenta, ed e indispensabile nel caso si voglia integrare I'impianto a pellet con dei pannelli solari termici.
 
L'integrazione tra il solare termico e un impianto di riscaldamento a bio-masse costituisce una delle miglio-ri soluzioni impiantistiche, poiche consente di utilizzare un unico ser­batoio d'accumulo collegato a en^ trambi i generatori di calore. Inoltre, durante Testate I'acqua calda sanita­ria pud essere prodotta interamente dall'impianto solare, evitando cosl il ricorso alia caldaia. Infine segnaliamo la possibilita di beneficiare del regime fiscale age-volato, consistente nel la detrazione d'imposta del 55% in fase di dichia-razione dei redditi, la sostituzione intera o parziale di Impianti di  climatizzazione invernale.


COME SI OTTIENE UN RISPARMIO DELLA BOLLETTA DEL GAS E UTILIZZANDO
UNA SISTEMA GREEN.
L'impianto di riscaldamento a pavimento si può chiamare green solo se esiste una caldaia a condesazione,come o spiegato nel post precedente.
La temperatura dell'acqua che circola nelle tubazioni è orientativamente compresa tra i 35° e 40°: si tratta di un valore che può variare in funzione di diversi fattori, come la temperatura desiderata nell'ambiente da riscaldare, le condizioni climatiche, il rivestimento utilizzato per il pavimento.
Il riscaldamento dell'ambiente avviene per irraggiamento: i tubi attraversati dall'acqua calda riscaldano il pavimento, che a sua volta riscalda la casa.
Le tubazioni sono posate su appositi pannelli isolanti a cellule chiuse con disegno a nocche, opportunamente accoppiate con fogli in PVC per aumentarne la resistenza alle sollecitazioni e all'umidità. I tubi sono in genere bloccati tra le nocche dei pannelli isolanti per semplice pressione.
Lo stesso impianto può essere utilizzato per il raffrescamento delle stanze durante la stagione calda: in questo caso, i tubi sono attraversati da acqua refrigerata a 15-18°C.
Con riferimento all'ambito domestico, i pannelli radianti possono essere impiegati per garantire un efficiente riscaldamento delle diverse stanze di casa. Il riscaldamento a pavimento può ad esempio trovare impiego nella gestione della temperatura della stanza da bagno(eventualmente in combinazione con pannelli radianti installati nelle pareti verticali), con evidenti vantaggi durante le stagione fredda: si esce dal box doccia o dalla vasca da bagno e si viene accolti da un piacevole tepore nonostante le rigide temperature esterne, eventualità impensabile con i tradizionali radiatori a parete.
La regolazione della temperatura delle varie stanze può essere agevolmente controllata grazie all'installazione di un termostato in ogni stanza, la cui funzione è quella di regolare una valvola posta sul collettore da dove partono le tubazioni. Questo sistema permette di ottenere la solita temperatura in ogni stanza. Esistono anche altre tipologie di regolazione, benchè quella descritta sia la più semplice e la più utilizzata.

Impianto di riscaldamento a pavimento che conviene di più.

Esistono importanti differenze nel modo in cui avviene la trasmissione di calore negli impianti di riscaldamento tradizionali (radiatori a parete) ed in quelli di riscaldamento a pavimento.Per la caldaia condesazione e l'ideale visto che il ritorno dell'impianto arriva fredda e quindi condensa di più,e rende di più anche il rendimento della caldaia.
Nei sistemi di riscaldamento classici, il calore viene trasmesso dal radiatore all'ambiente mediante irragiamento e convenzione. La componente convettiva è superiore: ciò determina la formazione di correnti d'aria calda (in alto) e fredda (a pavimento), che a sua volta producono lo spostamento di pulviscolo nella stanza. La presenza di questi moti convettivi può essere spiegata come segue. Il radiatore riscalda l'aria circostante che, spinta anche da altra aria calda proveniente dal basso, sale verso il soffitto. Al contatto con il soffitto l'aria si raffredda, converge verso il pavimento e si avvicina progressivamente a terra e quindi verso il radiatore.
Nei sistemi di riscaldamento a pavimento, il calore viene trasmesso dal radiatore all'ambiente principalmente tramite irraggiamento (la componente convettiva è trascurabile). Questa modalità di trasmissione di calore non genera i moti convettivi osservati nei sistemi di riscaldamento con radiatori, producendo invece una caratteristica "stratificazione" del calore all'interno del locale, con zone leggermente più calde a pavimento e leggermente più fredde a soffitto.Questo rende il calore più omogeneo e quindi confortevole.
Si può rispermiare anche il 30% di gas che sulla bollettà vale tanto.

domenica 29 gennaio 2012


Riscaldamento a pavimentoStampaE-mail
Riscaldamento a pavimento
E’ un sistema di distribuzione a bassa temperatura realizzato facendo circolare il fluido termovettore (acqua, con o senza additivi) in specifici circuiti eseguiti con tubi opportunamente collocati sotto pavimento. Ogni circuito è collegato ad un punto di raccordo comune, il collettore, da dove può essere disinserito e/o regolato individualmente. In questo tipo di impianto la distribuzione e la regolazione sono fondamentali per garantire il benessere all’interno degli ambienti. Occorre tenere presente che l’impianto a pavimento è un impianto che offre una notevole inerzia termica, cioè impiega tempo nel portare l’ambiente in temperatura, ma allo stesso tempo perde lentamente la propria temperatura in quanto le tubazioni scaldano i massetti di sottopavimento che trattengono il calore.-
È quindi evidente che con un sistema di impianto con una forte inerzia termica è importantissimo il controllo della temperatura negli ambienti con opportuna taratura dei sistemi di termoregolazione che ne preveda l’inerzia del complesso dei componenti l’impianto.
Il complesso di accessori di ultima generazione che ne controlla la gestione in ogni sua parte (gruppi di miscelazione, termoregolazione, collettori con elettrovalvole per i circuiti) e le nuove tecnologie di pannelli e di tubazioni che ne permettono l’abbassamento dei costi di installazione, inita al basso costo di esercizio dell’impianto ne fanno uno degli impianti più richiesti.
Occorre sottolineare che il fluido vettore all’interno delle tubazione dell’impianto di riscaldamento a pavimento ha una temperatura che si aggira intorno ai 26°C, che è un valore di temperatura facilmente raggiungibile con l’utilizzo di un impianto a pannelli solari.


Sistema a pavimento a secco



Uno dei problemi nell’installazione dei sistemi radianti pavimento tradizionali è la necessità di realizzare grandi spessori di pavimento dovuti all’isolante, allo spessore del tubo e del massetto. Con questo sistema il peso complessivo risulta tre volte inferiore, caratteristica importante soprattutto nelle ristrutturazioni.
Il sistema radiante è un sistema a pavimento radiante sviluppato nello specifico per le ristrutturazioni, ma che si presta ad essere impiegato anche nelle nuove costruzioni, particolarmente adatto per applicazioni a pavimento laddove spazi ridotti ed esigenze di ingombri e carichi limitati pongono significativi vincoli alla scelta dell’impianto.
Il pannello base di isolamento in polistirene espanso ha un’altezza di 25 mm; speciali lamelle di diffusione in acciaio zincato da 0,5 mm, permettono consente una diffusione del calore dalla tubazione alla superficie del sistema.
La tubazione è alloggiata all’interno di opportune sagomature ricavate nel pannello isolante stesso. Questa caratteristica permette di avere, ad impianto finito, una superficie completamente piana su cui è possibile posare a secco sottili sottofondi/lastre in gesso-fibra che supportanE’ un sistema di distribuzione a bassa temperatura realizzato facendo circolare il fluido termovettore (acqua, con o senza additivi) in specifici circuiti eseguiti con tubi opportunamente collocati sotto pavimento. Ogni circuito è collegato ad un punto di raccordo comune, il collettore, da dove può essere disinserito e/o regolato individualmenteo il pavimento senza caricare il solaio, riducendo l’altezza complessiva del pacchetto finito a soli 50 mmCaratteristica importante è l’immediata calpestabilità.

 

 



sabato 28 gennaio 2012

la caldaia vaillant e una delle poche marche che la diagnostica e tutta automatica anche per riempire l'impianto termico,basta premere un pulsante sul pannello comando della caldaia vaillant che una elettrovalvola mette in pressione l'impianto.La icona di solito e una goccia d'acqua.Come tutte la caldaie di solito quando manca pressione vanno in blocco.la caldaia vaillant le nuove sono la forma dell'acqua sul pannello comando.                                            
 Avvertenza! 
Per evitare il funzionamento dell’impianto con 
una quantità d’acqua insufficiente e di 
conseguenza per evitare che si generino 
eventuali danni, la caldaia dispone di un sensore 
di pressione. Se la pressione scende al disotto 
di 0,6 bar, il sensore segnala l'insufficienza di 
pressione facendo lampeggiare il valore sul 
display. 
Se la pressione scende al disotto di 0,3 bar, la 
caldaia si spegne. Sul display appare la 
segnalazione d'errore F.22. Per rimettere in 
servizio la caldaia, va dapprima rabboccata 
acqua nell'impianto. 
• In occasione della messa in servizio, controllare la 
pressione di riempimento dell’impianto sul manometro 
(1). Per un funzionamento perfetto dell'impianto di 
riscaldamento la lancetta del manometro, ad impianto 
freddo, deve essere all'interno del settore grigio scuro. 
Questa posizione corrisponde ad una pressione di 
riempimento compresa fra 1,0 e 2,0 bar. Se l'indicatore 
è all'interno del settore grigio chiaro (< 0,8 bar), è 
necessario rabboccare acqua prima della messa in 
servizio.
 Avvertenza! 
La caldaia ecoBLOCK è dotata di un manometro 
e di un'indicazione digitale della pressione. 
Il manometro consente di rilevare rapidamente, 
anche a caldaia spenta, se la pressione di 
riempimento rientra o meno nell'ambito 
nominale. Quando la caldaia è in funzione, è 
possibile visualizzare sul display il valore esatto 
della pressione. Attivare l'indicazione della 
pressione premendo il pulsante ´"-" . Dopo 
5 secondi, il display torna ad indicare la 
temperatura di mandata. 
Se l'impianto di riscaldamento si dirama su diversi piani, 
può essere necessaria una pressione di riempimento 
dell'impianto più elevata. Consultare il proprio tecnico 
abilitato. 

domenica 22 gennaio 2012

Oggi volevo spiegarvi come si carica l'impianto di una caldaia riello,modello residence seconda serie anno 1999 al 2003.Il rubinetto di carico della caldaia rimane sotto la caldaia a destra un po nascosto dal rubinetto della manopola dove passa l'acqua fredda,sopra c'è un'altra manopola piccola un pò inclinata nera,questa manopola serve a riempire l'impianto di riscaldamento che deve  rimanere al  massimo 1,5 bar ad impianto di riscaldamento   freddo. Quando l'impianto scalda la pressione può salire fino a 2.7 bar quando l'impianto  si raffreda la pressione ritorna 1,5 bar.Spero di essere chiaro.Se ci sono dubbi scrivetemi che posso essere di aiuto.

sabato 21 gennaio 2012


Il termoregolatore è un dispositivo elettronico in grado di controllare la temperatura di un ambiente, adeguandola a quella
impostata dall’utente.
Attraverso la rilevazione della temperatura ambientale, effettuata tramite appositi sensori e sonde climatiche, il termoregolatore
determina l’accesione o lo spegnimento della caldaia, raggiungendo la temperatura
desiderata e mantenendola costante.

giovedì 19 gennaio 2012


Cronotermostato digitale da incasso,programmazione settimanale
Cronotermostato elettronico digitale settimanale,
con display a cristalli liquidi. Può essere installato ad incasso
su scatola standard a 3 moduli. Dotato di tre livelli
di temperatura programmabili, consente di attivare
i programmi riscaldamento,
dimostrando la sua adattabilità ad ogni tipo di esigenza.
esempio:


Per gli appartamentini condominiali con riscaldamento autonomo, in considerazione dei ridotti spazi per la posa in opera di caldaie di altro tipo, è invalso, anche per effetto della crescente metanizzazione in atto sul territorio nazionale, l'uso di caldaie del tipo murale.

Caldaie murali 

Caldaia murale per uso domestico. Questo tipo di generatore di calore è, in alcuni casi, dotato di bollitore di ridotte dimensioni per la produzione di acqua calda sanitaria ed alta capacità di scambio e, in altri casi, di scambiatore sanitario a scambio rapido, a forma di bollitore a serpentina di piccole dimensioni, detto boilerino o scambiatore a piastre (produzione acqua calda di tipo istantaneo). Le caldaie murali si suddividono in tre tipi:
  • Tipo A: a camera aperta senza canna fumaria:
  • Tipo B: a camera aperta con canna fumaria a tiraggio naturale: 
  • Tipo C: a camera chiusa con canna fumaria a tiraggio forzato: poiché è stagna l'aria di combustione viene prelevata dall'esterno attraverso una tubazione: la caldaia può quindi essere collocata in qualsiasi locale, eccetto l'autorimessa, purché ventilato (al fine di prevenire concentrazioni di gas a seguito di perdite dalle giunzioni);
Anche per effetto della normativa vigente (Legge 10/91 e DPR 412), tendente anche a garantire la sicurezza relativamente allo scarico dei prodotti di combustione, il mercato italiano si è andato evolvendo verso l'installazione di caldaie a camera stagna a tiraggio forzato. In questa caldaia la combustione avviene in una camera chiusa (stagna) rispetto all'ambiente circostante, ciò comporta la necessità di prelevare aria comburente dall'esterno tramite apposite condotte, con conseguente necessità di dotare la caldaia stessa di un elettroventilatore con funzione di prelievo dell'aria esterna e per forzare (tiraggio forzato) l'espulsione dei prodotti di combustione verso il camino che li disperde. Se da un lato quest'ultimo tipo di caldaia garantisce la sicurezza rispetto al travaso di gas di combustione all'interno degli ambienti, dall'altro fa insorgere problematiche legate allo scarico dei prodotti della combustione ed alle relative condotte di fumisteria, che risultano in pressione e che devono garantire (anche nel tempo) la tenuta. Le caldaie murali possono essere per installazione interna o per installazione esterna in appositi armadi di contenimento.
Un'evoluzione tecnica di questo tipo di caldaia si è avuto con l'introduzione sul mercato delle caldaie a condensazione. Questo tipo di generatore di calore ha la caratteristica di recuperare il calore di condensazione ed è pertanto caratterizzato da rendimenti termici eccezionali, oltretutto con un'emissione di ossido di carbonio e di altri residui pericolosi assai contenuto. Queste caldaie sono quasi sempre del tipo a tiraggio forzato con combustione realizzata premiscelando l'aria al combustibile e rappresentano il futuro nella realizzazione di generatori di calore.

Caldaie a basamento 

Questo tipo di caldaia, assai più ingombrante rispetto alla precedente, è generalmente dotata di bollitore ad alta capacità, che richiede per la sua collocazione i necessari spazi; può essere del tipo a camera aperta o a camera stagna. Generalmente le caldaie a camera aperta vengono installate in un locale adibito a centrale termica, mentre nel caso di collocazione all'interno dell'unità abitativa per effetto della normativa di sicurezza vigente si provvede all'installazione di caldaie a camera stagna. La superiore capacità del bollitore garantisce una maggiore possibilità di utilizzo contemporaneo di più punti di prelievo di acqua calda sanitaria. Lo scambiatore di questo tipo di caldaia può essere in acciaio (es. nelle caldaie murali) o ad elementi di ghisa. Per il funzionamento a combustibile liquido (gasolio) o solido (legno opellets), data la conformazione diversa della camera di combustione, la struttura è generalmente realizzata in acciaio con bollitore incorporato o meno, in funzione delle esigenze dello stabile. Per il civile (salvo usi particolari), le caldaie sono generalmente a tubi di scarico con temperature di funzionamento inferiori a 100 °C. Il mercato negli ultimi anni ha subito una brusca accelerata, sia per effetto delle normative di sicurezza e risparmio energetico, sia per una evoluzione tecnologica relativa al controllo della combustione ed alla termoregolazione. Le soluzioni che offre il mercato sono le più disparate. Si tratta in questo caso di adottare la migliore tecnologia in funzione degli ambienti da riscaldare, degli spazi a disposizione, del tipo di distribuzione e della tipologia di impianto che si intende realizzare.
Termostati ambienti
Ieri sono stato un po vago per come funziona un termostato ambiente per le caldaie murali di appartamento.
Ogni  termostato ambiente  ha una logica di programmazione differente e si distingue in tre categorie:
Giornaliero significa che la caldaia la puoi fare andare con una temperatura programmata,  giornaliera e notturna (minima e massima) tutti i giorni della settimana esclusi sabato e domenica.
Settimanale significa che la caldaia la puoi fare andare in diversi giorni della settimana, con diverse fasce orarie, impostando  anche diverse temperature come vuole l'utente.
Centralina climatica queste sono utilizzate di solito per far funzionare impianti di riscaldamento dei condomini con grosse caldaie; da diversi anni viene usata anche per le caldaie domestiche.La centralina climatica viene collegata  con una sonda esterna (per rilevare la temperatura esterna),in base a questa temperatura la caldaia scalda l'acqua dei radiatori per avere la temperatura ambiente di 20 C°gradi.
IL prossimo post vi spiego come funziona una marca di termostato ambiente.

mercoledì 18 gennaio 2012

Oggi vi spiego il termostato ambiente come funziona praticamente le caldaie anno bisogno di dare calore all'ambiente,con un orario e quindi temperatura per fare riscaldare la casa.Alcune marche di caldaie esistono con un loro crono che gestisce tutta la programmazione per accendere e spegnere il riscaldamento da applicare in orari stabiliti dal utente, e comandare anche le varie temperature per la funzione sicurezza anticongelamento che di solito sono 5 gradi.

martedì 17 gennaio 2012

Oggi vi spiego come mettere in pressione la vostra caldaia.
Come tutti gli impianti di riscaldamento sono un circuito chiuso dove l'acqua che scalda i radiatori, hanno bisogno di avere una sufficiente pressione che di solita deve essere 1,5 bar.Questo valore si vede in quei manometri o  orologi tondi che di solito e formato anche con un termometro che misura la temperatura dell'acqua.La caldaia se la pressione scende inferiore a 0.5 bar di solito alcune caldaie possono andare in sicurezza o blocco, per non bruciare la pompa o mandare in surriscaldamento la caldaia.quindi se vedete che il manometro la pressione e sotto 1 bar, bisogno dare acqua da un rubinetto che di solito e sotto la caldaia, dipende dalle marche.Spero di essere chiaro.Magari la prossima volta vi spiego come fare per scarica l'acqua che va in  più in caldaia.
SONO SPECIALIZZATO PER LE CALDAIE VAILLANT,RIELLO,BALTUR,IMMERGAS,CHAFFOTEAUX,BAXI,ECC.

lunedì 16 gennaio 2012

MI PRESENTO

FINALMENTE  POTER AIUTARE QUELLE FAMIGLIE CHE PER MOTIVI VARI NON RIESCONO A FAR FUNZIONARE LA LORO CALDAIA.MAGARI SONO SOLO DELLE PICCOLE DIMENTICANZE O POCA CONOSCENZA DEL FUNZIONAMENTO DELLA CALDAIA.
MI POTETE CONSULTARE PER QUALSIASI MARCA.
CIAO A TUTTI