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funzionamento del vaso d'espansione

Vaso d’espansione   Il vaso di espansione chiuso a membrana (diaframma) è costituito   da un contenitore chiuso suddiviso in due par...

lunedì 30 gennaio 2012


SE VOLETE PROPRIO RISPARMIARE E SICURI DI STARE SEMPRE AL CALDO LA CALDAIA A PELLET O LEGNA .

 Oltre 900.000 famiglie utilizzano il pellet per scaldarsi. Ma se il pellet rappresenta una soluzio­ne economica e rispettosa dell'am­biente, a volte non soddisfa appieno le esigenze di riscaldamento della famiglie. Ecco allora che possiamo pensare ad un utilizzo di una caldaia
a pellet integrato con pannelli solari per la produzione di acqua calda. Le caldaie a pellet stanno conqui­stando crescenti fette di mercato, grazie alla semplicità di utilizzo ed agli alti rendimenti, che spesso su­perano il 90%. Queste caldaie pos­sono facilmente sostituire la vecchia caldaia a gas o a gasolio con piccoli interventi sull'impianto termoidrau-
lico esistente.

Il modulo permette di ottenere maggiore efficienza 
del sistema e risparmio sui consumi?
Un impianto di riscaldamento centralizzato dotato di moduli di 
contabilizzazione rappresenta la sintesi ottimale tra i vantaggi dati da un 
sistema centralizzato tradizionale e quelli tipici di un impianto autonomo. 
Questo perché la scelta di un’unica caldaia di grande potenza garantisce, 
in genere, rendimenti maggiori rispetto alla somma di più caldaie di 
piccole dimensioni, con maggiore effi cienza e diminuzione delle spese. Un 
impianto centralizzato dotato di contabilizzazione contribuisce al risparmio 
energetico anche per un fattore psicologico: 
La gamma di taglie presenti sul mer­cato poi soddisfa tutte le esigenze di calore per qualsiasi tipo di utenza: dalle caldaie da 25 kW per il riscal­damento in una villetta familiare fino a impianti di grande taglia (an­che 1000 kW) in grado di riscaldare edifici di grandi dimensioni, aziende o piccole reti di teleriscaldamento.
Le moderne caldaie a pellet hanno risolto completamente il problema legato all'alimentazione del com-bustibile grazie alia completa auto-mazione del sistema di carica dello stesso. II pellet pud essere imma-gazzinato in un apposito serbatoio o in un silo oppure in un deposito dedicato, da cui viene prelevato ed immesso in caldaia mediante un estrattore pneumatico o una co-clea.
Un'altra soluzione, ideale per chi intende utilizzare il pellet senza so-stituire una caldaia a gas o gasolio gia presente, e quella di applicare un apposito bruciatore a pellet nella parte anteriore della caldaia.

Come Funziona
II funzionamento delle caldaie a pellet, e garantito da un micropro-cessore che assicura un'alta qualita della combustione oltre che regola-re I'ingresso del combustibile nella camera di combustione ed ottimiz-za quantita di aria comburente. La potenza della caldaia viene modu-lata in automatico, evitando conti­nue accensioni e spegnimenti della caldaia, e mantenendo rendimenti molto elevati.
II sistema di post-cornbustione poi consente di ottenere un'elevata effi-cienza e una drastica riduzione delle polveri sottili. L'efficacia del proces-so di combustione comporta una bassissima quantita di cenere resi­dua, circa lo 0,5% del peso del pellet che può essere espulsa ed immagazzinata in automatico in appositi contenitori chiusi. Queste caratteristiche di semplicita d'uso e di completa automazione conferiscono agli impianti di riscal-damento a pellets un livello di com­fort notevole.

Sicurezza
L'elemento qualificante per la si­curezza di una caldaia a pellets e costituito da? dispositivi contro il ri-torno di fiamma dal bruciatore ver­so il serbatoio. Ci sono sistemi che prevedono serrande tagliafiamma o valvole stellari, o la caduta del pellet tra la coclea e la caldaia, in un appo-sito tubo flessibile, scongiurando ogni rischio di incendio.
Integrazione col solare termico Tutti questi vantaggi derivanti dalla migliore efficienza e dal rendimen-to delle moderne caldaie a pellet, possono essere ancor di piu miglio-rate integrando un impianto solare termico. Consiste nel’ installazione di un serbatoio d'accumulo dell'ac-qua calda, sia per I'acqua sanitaria che per il riscaldamento, oltre che ad uno o piu pannelli solari. Avremo cosl un notevole vantaggio econo-mico. II serbatoio d'accumulo, obbli-gatorio per questo tipo di impianto, e utile per avere acqua calda anche dopo molte ore che la caldaie e stata spenta, ed e indispensabile nel caso si voglia integrare I'impianto a pellet con dei pannelli solari termici.
 
L'integrazione tra il solare termico e un impianto di riscaldamento a bio-masse costituisce una delle miglio-ri soluzioni impiantistiche, poiche consente di utilizzare un unico ser­batoio d'accumulo collegato a en^ trambi i generatori di calore. Inoltre, durante Testate I'acqua calda sanita­ria pud essere prodotta interamente dall'impianto solare, evitando cosl il ricorso alia caldaia. Infine segnaliamo la possibilita di beneficiare del regime fiscale age-volato, consistente nel la detrazione d'imposta del 55% in fase di dichia-razione dei redditi, la sostituzione intera o parziale di Impianti di  climatizzazione invernale.


COME SI OTTIENE UN RISPARMIO DELLA BOLLETTA DEL GAS E UTILIZZANDO
UNA SISTEMA GREEN.
L'impianto di riscaldamento a pavimento si può chiamare green solo se esiste una caldaia a condesazione,come o spiegato nel post precedente.
La temperatura dell'acqua che circola nelle tubazioni è orientativamente compresa tra i 35° e 40°: si tratta di un valore che può variare in funzione di diversi fattori, come la temperatura desiderata nell'ambiente da riscaldare, le condizioni climatiche, il rivestimento utilizzato per il pavimento.
Il riscaldamento dell'ambiente avviene per irraggiamento: i tubi attraversati dall'acqua calda riscaldano il pavimento, che a sua volta riscalda la casa.
Le tubazioni sono posate su appositi pannelli isolanti a cellule chiuse con disegno a nocche, opportunamente accoppiate con fogli in PVC per aumentarne la resistenza alle sollecitazioni e all'umidità. I tubi sono in genere bloccati tra le nocche dei pannelli isolanti per semplice pressione.
Lo stesso impianto può essere utilizzato per il raffrescamento delle stanze durante la stagione calda: in questo caso, i tubi sono attraversati da acqua refrigerata a 15-18°C.
Con riferimento all'ambito domestico, i pannelli radianti possono essere impiegati per garantire un efficiente riscaldamento delle diverse stanze di casa. Il riscaldamento a pavimento può ad esempio trovare impiego nella gestione della temperatura della stanza da bagno(eventualmente in combinazione con pannelli radianti installati nelle pareti verticali), con evidenti vantaggi durante le stagione fredda: si esce dal box doccia o dalla vasca da bagno e si viene accolti da un piacevole tepore nonostante le rigide temperature esterne, eventualità impensabile con i tradizionali radiatori a parete.
La regolazione della temperatura delle varie stanze può essere agevolmente controllata grazie all'installazione di un termostato in ogni stanza, la cui funzione è quella di regolare una valvola posta sul collettore da dove partono le tubazioni. Questo sistema permette di ottenere la solita temperatura in ogni stanza. Esistono anche altre tipologie di regolazione, benchè quella descritta sia la più semplice e la più utilizzata.

Impianto di riscaldamento a pavimento che conviene di più.

Esistono importanti differenze nel modo in cui avviene la trasmissione di calore negli impianti di riscaldamento tradizionali (radiatori a parete) ed in quelli di riscaldamento a pavimento.Per la caldaia condesazione e l'ideale visto che il ritorno dell'impianto arriva fredda e quindi condensa di più,e rende di più anche il rendimento della caldaia.
Nei sistemi di riscaldamento classici, il calore viene trasmesso dal radiatore all'ambiente mediante irragiamento e convenzione. La componente convettiva è superiore: ciò determina la formazione di correnti d'aria calda (in alto) e fredda (a pavimento), che a sua volta producono lo spostamento di pulviscolo nella stanza. La presenza di questi moti convettivi può essere spiegata come segue. Il radiatore riscalda l'aria circostante che, spinta anche da altra aria calda proveniente dal basso, sale verso il soffitto. Al contatto con il soffitto l'aria si raffredda, converge verso il pavimento e si avvicina progressivamente a terra e quindi verso il radiatore.
Nei sistemi di riscaldamento a pavimento, il calore viene trasmesso dal radiatore all'ambiente principalmente tramite irraggiamento (la componente convettiva è trascurabile). Questa modalità di trasmissione di calore non genera i moti convettivi osservati nei sistemi di riscaldamento con radiatori, producendo invece una caratteristica "stratificazione" del calore all'interno del locale, con zone leggermente più calde a pavimento e leggermente più fredde a soffitto.Questo rende il calore più omogeneo e quindi confortevole.
Si può rispermiare anche il 30% di gas che sulla bollettà vale tanto.

domenica 29 gennaio 2012


Riscaldamento a pavimentoStampaE-mail
Riscaldamento a pavimento
E’ un sistema di distribuzione a bassa temperatura realizzato facendo circolare il fluido termovettore (acqua, con o senza additivi) in specifici circuiti eseguiti con tubi opportunamente collocati sotto pavimento. Ogni circuito è collegato ad un punto di raccordo comune, il collettore, da dove può essere disinserito e/o regolato individualmente. In questo tipo di impianto la distribuzione e la regolazione sono fondamentali per garantire il benessere all’interno degli ambienti. Occorre tenere presente che l’impianto a pavimento è un impianto che offre una notevole inerzia termica, cioè impiega tempo nel portare l’ambiente in temperatura, ma allo stesso tempo perde lentamente la propria temperatura in quanto le tubazioni scaldano i massetti di sottopavimento che trattengono il calore.-
È quindi evidente che con un sistema di impianto con una forte inerzia termica è importantissimo il controllo della temperatura negli ambienti con opportuna taratura dei sistemi di termoregolazione che ne preveda l’inerzia del complesso dei componenti l’impianto.
Il complesso di accessori di ultima generazione che ne controlla la gestione in ogni sua parte (gruppi di miscelazione, termoregolazione, collettori con elettrovalvole per i circuiti) e le nuove tecnologie di pannelli e di tubazioni che ne permettono l’abbassamento dei costi di installazione, inita al basso costo di esercizio dell’impianto ne fanno uno degli impianti più richiesti.
Occorre sottolineare che il fluido vettore all’interno delle tubazione dell’impianto di riscaldamento a pavimento ha una temperatura che si aggira intorno ai 26°C, che è un valore di temperatura facilmente raggiungibile con l’utilizzo di un impianto a pannelli solari.


Sistema a pavimento a secco



Uno dei problemi nell’installazione dei sistemi radianti pavimento tradizionali è la necessità di realizzare grandi spessori di pavimento dovuti all’isolante, allo spessore del tubo e del massetto. Con questo sistema il peso complessivo risulta tre volte inferiore, caratteristica importante soprattutto nelle ristrutturazioni.
Il sistema radiante è un sistema a pavimento radiante sviluppato nello specifico per le ristrutturazioni, ma che si presta ad essere impiegato anche nelle nuove costruzioni, particolarmente adatto per applicazioni a pavimento laddove spazi ridotti ed esigenze di ingombri e carichi limitati pongono significativi vincoli alla scelta dell’impianto.
Il pannello base di isolamento in polistirene espanso ha un’altezza di 25 mm; speciali lamelle di diffusione in acciaio zincato da 0,5 mm, permettono consente una diffusione del calore dalla tubazione alla superficie del sistema.
La tubazione è alloggiata all’interno di opportune sagomature ricavate nel pannello isolante stesso. Questa caratteristica permette di avere, ad impianto finito, una superficie completamente piana su cui è possibile posare a secco sottili sottofondi/lastre in gesso-fibra che supportanE’ un sistema di distribuzione a bassa temperatura realizzato facendo circolare il fluido termovettore (acqua, con o senza additivi) in specifici circuiti eseguiti con tubi opportunamente collocati sotto pavimento. Ogni circuito è collegato ad un punto di raccordo comune, il collettore, da dove può essere disinserito e/o regolato individualmenteo il pavimento senza caricare il solaio, riducendo l’altezza complessiva del pacchetto finito a soli 50 mmCaratteristica importante è l’immediata calpestabilità.

 

 



sabato 28 gennaio 2012

la caldaia vaillant e una delle poche marche che la diagnostica e tutta automatica anche per riempire l'impianto termico,basta premere un pulsante sul pannello comando della caldaia vaillant che una elettrovalvola mette in pressione l'impianto.La icona di solito e una goccia d'acqua.Come tutte la caldaie di solito quando manca pressione vanno in blocco.la caldaia vaillant le nuove sono la forma dell'acqua sul pannello comando.                                            
 Avvertenza! 
Per evitare il funzionamento dell’impianto con 
una quantità d’acqua insufficiente e di 
conseguenza per evitare che si generino 
eventuali danni, la caldaia dispone di un sensore 
di pressione. Se la pressione scende al disotto 
di 0,6 bar, il sensore segnala l'insufficienza di 
pressione facendo lampeggiare il valore sul 
display. 
Se la pressione scende al disotto di 0,3 bar, la 
caldaia si spegne. Sul display appare la 
segnalazione d'errore F.22. Per rimettere in 
servizio la caldaia, va dapprima rabboccata 
acqua nell'impianto. 
• In occasione della messa in servizio, controllare la 
pressione di riempimento dell’impianto sul manometro 
(1). Per un funzionamento perfetto dell'impianto di 
riscaldamento la lancetta del manometro, ad impianto 
freddo, deve essere all'interno del settore grigio scuro. 
Questa posizione corrisponde ad una pressione di 
riempimento compresa fra 1,0 e 2,0 bar. Se l'indicatore 
è all'interno del settore grigio chiaro (< 0,8 bar), è 
necessario rabboccare acqua prima della messa in 
servizio.
 Avvertenza! 
La caldaia ecoBLOCK è dotata di un manometro 
e di un'indicazione digitale della pressione. 
Il manometro consente di rilevare rapidamente, 
anche a caldaia spenta, se la pressione di 
riempimento rientra o meno nell'ambito 
nominale. Quando la caldaia è in funzione, è 
possibile visualizzare sul display il valore esatto 
della pressione. Attivare l'indicazione della 
pressione premendo il pulsante ´"-" . Dopo 
5 secondi, il display torna ad indicare la 
temperatura di mandata. 
Se l'impianto di riscaldamento si dirama su diversi piani, 
può essere necessaria una pressione di riempimento 
dell'impianto più elevata. Consultare il proprio tecnico 
abilitato. 

domenica 22 gennaio 2012

Oggi volevo spiegarvi come si carica l'impianto di una caldaia riello,modello residence seconda serie anno 1999 al 2003.Il rubinetto di carico della caldaia rimane sotto la caldaia a destra un po nascosto dal rubinetto della manopola dove passa l'acqua fredda,sopra c'è un'altra manopola piccola un pò inclinata nera,questa manopola serve a riempire l'impianto di riscaldamento che deve  rimanere al  massimo 1,5 bar ad impianto di riscaldamento   freddo. Quando l'impianto scalda la pressione può salire fino a 2.7 bar quando l'impianto  si raffreda la pressione ritorna 1,5 bar.Spero di essere chiaro.Se ci sono dubbi scrivetemi che posso essere di aiuto.

sabato 21 gennaio 2012


Il termoregolatore è un dispositivo elettronico in grado di controllare la temperatura di un ambiente, adeguandola a quella
impostata dall’utente.
Attraverso la rilevazione della temperatura ambientale, effettuata tramite appositi sensori e sonde climatiche, il termoregolatore
determina l’accesione o lo spegnimento della caldaia, raggiungendo la temperatura
desiderata e mantenendola costante.

giovedì 19 gennaio 2012


Cronotermostato digitale da incasso,programmazione settimanale
Cronotermostato elettronico digitale settimanale,
con display a cristalli liquidi. Può essere installato ad incasso
su scatola standard a 3 moduli. Dotato di tre livelli
di temperatura programmabili, consente di attivare
i programmi riscaldamento,
dimostrando la sua adattabilità ad ogni tipo di esigenza.
esempio:


Per gli appartamentini condominiali con riscaldamento autonomo, in considerazione dei ridotti spazi per la posa in opera di caldaie di altro tipo, è invalso, anche per effetto della crescente metanizzazione in atto sul territorio nazionale, l'uso di caldaie del tipo murale.

Caldaie murali 

Caldaia murale per uso domestico. Questo tipo di generatore di calore è, in alcuni casi, dotato di bollitore di ridotte dimensioni per la produzione di acqua calda sanitaria ed alta capacità di scambio e, in altri casi, di scambiatore sanitario a scambio rapido, a forma di bollitore a serpentina di piccole dimensioni, detto boilerino o scambiatore a piastre (produzione acqua calda di tipo istantaneo). Le caldaie murali si suddividono in tre tipi:
  • Tipo A: a camera aperta senza canna fumaria:
  • Tipo B: a camera aperta con canna fumaria a tiraggio naturale: 
  • Tipo C: a camera chiusa con canna fumaria a tiraggio forzato: poiché è stagna l'aria di combustione viene prelevata dall'esterno attraverso una tubazione: la caldaia può quindi essere collocata in qualsiasi locale, eccetto l'autorimessa, purché ventilato (al fine di prevenire concentrazioni di gas a seguito di perdite dalle giunzioni);
Anche per effetto della normativa vigente (Legge 10/91 e DPR 412), tendente anche a garantire la sicurezza relativamente allo scarico dei prodotti di combustione, il mercato italiano si è andato evolvendo verso l'installazione di caldaie a camera stagna a tiraggio forzato. In questa caldaia la combustione avviene in una camera chiusa (stagna) rispetto all'ambiente circostante, ciò comporta la necessità di prelevare aria comburente dall'esterno tramite apposite condotte, con conseguente necessità di dotare la caldaia stessa di un elettroventilatore con funzione di prelievo dell'aria esterna e per forzare (tiraggio forzato) l'espulsione dei prodotti di combustione verso il camino che li disperde. Se da un lato quest'ultimo tipo di caldaia garantisce la sicurezza rispetto al travaso di gas di combustione all'interno degli ambienti, dall'altro fa insorgere problematiche legate allo scarico dei prodotti della combustione ed alle relative condotte di fumisteria, che risultano in pressione e che devono garantire (anche nel tempo) la tenuta. Le caldaie murali possono essere per installazione interna o per installazione esterna in appositi armadi di contenimento.
Un'evoluzione tecnica di questo tipo di caldaia si è avuto con l'introduzione sul mercato delle caldaie a condensazione. Questo tipo di generatore di calore ha la caratteristica di recuperare il calore di condensazione ed è pertanto caratterizzato da rendimenti termici eccezionali, oltretutto con un'emissione di ossido di carbonio e di altri residui pericolosi assai contenuto. Queste caldaie sono quasi sempre del tipo a tiraggio forzato con combustione realizzata premiscelando l'aria al combustibile e rappresentano il futuro nella realizzazione di generatori di calore.

Caldaie a basamento 

Questo tipo di caldaia, assai più ingombrante rispetto alla precedente, è generalmente dotata di bollitore ad alta capacità, che richiede per la sua collocazione i necessari spazi; può essere del tipo a camera aperta o a camera stagna. Generalmente le caldaie a camera aperta vengono installate in un locale adibito a centrale termica, mentre nel caso di collocazione all'interno dell'unità abitativa per effetto della normativa di sicurezza vigente si provvede all'installazione di caldaie a camera stagna. La superiore capacità del bollitore garantisce una maggiore possibilità di utilizzo contemporaneo di più punti di prelievo di acqua calda sanitaria. Lo scambiatore di questo tipo di caldaia può essere in acciaio (es. nelle caldaie murali) o ad elementi di ghisa. Per il funzionamento a combustibile liquido (gasolio) o solido (legno opellets), data la conformazione diversa della camera di combustione, la struttura è generalmente realizzata in acciaio con bollitore incorporato o meno, in funzione delle esigenze dello stabile. Per il civile (salvo usi particolari), le caldaie sono generalmente a tubi di scarico con temperature di funzionamento inferiori a 100 °C. Il mercato negli ultimi anni ha subito una brusca accelerata, sia per effetto delle normative di sicurezza e risparmio energetico, sia per una evoluzione tecnologica relativa al controllo della combustione ed alla termoregolazione. Le soluzioni che offre il mercato sono le più disparate. Si tratta in questo caso di adottare la migliore tecnologia in funzione degli ambienti da riscaldare, degli spazi a disposizione, del tipo di distribuzione e della tipologia di impianto che si intende realizzare.
Termostati ambienti
Ieri sono stato un po vago per come funziona un termostato ambiente per le caldaie murali di appartamento.
Ogni  termostato ambiente  ha una logica di programmazione differente e si distingue in tre categorie:
Giornaliero significa che la caldaia la puoi fare andare con una temperatura programmata,  giornaliera e notturna (minima e massima) tutti i giorni della settimana esclusi sabato e domenica.
Settimanale significa che la caldaia la puoi fare andare in diversi giorni della settimana, con diverse fasce orarie, impostando  anche diverse temperature come vuole l'utente.
Centralina climatica queste sono utilizzate di solito per far funzionare impianti di riscaldamento dei condomini con grosse caldaie; da diversi anni viene usata anche per le caldaie domestiche.La centralina climatica viene collegata  con una sonda esterna (per rilevare la temperatura esterna),in base a questa temperatura la caldaia scalda l'acqua dei radiatori per avere la temperatura ambiente di 20 C°gradi.
IL prossimo post vi spiego come funziona una marca di termostato ambiente.

mercoledì 18 gennaio 2012

Oggi vi spiego il termostato ambiente come funziona praticamente le caldaie anno bisogno di dare calore all'ambiente,con un orario e quindi temperatura per fare riscaldare la casa.Alcune marche di caldaie esistono con un loro crono che gestisce tutta la programmazione per accendere e spegnere il riscaldamento da applicare in orari stabiliti dal utente, e comandare anche le varie temperature per la funzione sicurezza anticongelamento che di solito sono 5 gradi.

martedì 17 gennaio 2012

Oggi vi spiego come mettere in pressione la vostra caldaia.
Come tutti gli impianti di riscaldamento sono un circuito chiuso dove l'acqua che scalda i radiatori, hanno bisogno di avere una sufficiente pressione che di solita deve essere 1,5 bar.Questo valore si vede in quei manometri o  orologi tondi che di solito e formato anche con un termometro che misura la temperatura dell'acqua.La caldaia se la pressione scende inferiore a 0.5 bar di solito alcune caldaie possono andare in sicurezza o blocco, per non bruciare la pompa o mandare in surriscaldamento la caldaia.quindi se vedete che il manometro la pressione e sotto 1 bar, bisogno dare acqua da un rubinetto che di solito e sotto la caldaia, dipende dalle marche.Spero di essere chiaro.Magari la prossima volta vi spiego come fare per scarica l'acqua che va in  più in caldaia.
SONO SPECIALIZZATO PER LE CALDAIE VAILLANT,RIELLO,BALTUR,IMMERGAS,CHAFFOTEAUX,BAXI,ECC.

lunedì 16 gennaio 2012

MI PRESENTO

FINALMENTE  POTER AIUTARE QUELLE FAMIGLIE CHE PER MOTIVI VARI NON RIESCONO A FAR FUNZIONARE LA LORO CALDAIA.MAGARI SONO SOLO DELLE PICCOLE DIMENTICANZE O POCA CONOSCENZA DEL FUNZIONAMENTO DELLA CALDAIA.
MI POTETE CONSULTARE PER QUALSIASI MARCA.
CIAO A TUTTI